domenica 16 novembre 2008

I piccoli imprenditori e la crisi

Da un sondaggio Confartigianato -Ispo, effettuato su un campione di consociati, è risultato che il 60,5% degli artigiani ritiene molto utile l’intervento dello Stato per affrontare la crisi finanziaria. E, a questo proposito, gli imprenditori non hanno dubbi: l’azione considerata più efficace è, per oltre il 58% del campione, la diminuzione del carico fiscale.
La rilevazione fa emergere una percezione molto netta, ma non ancora drammatica, delle difficoltà congiunturali: il 51,8% dei piccoli imprenditori è convinto che nei prossimi mesi la situazione economica italiana peggiorerà.
Tuttavia soltanto un terzo degli imprenditori intervistati (34,1%) ritiene che peggiorerà la situazione economica della propria azienda, mentre il 44,3% del campione pensa che resterà invariata, cioè positiva come ora.
Molto diffusi tra gli artigiani (73% degli intervistati) i timori per l’aumento dei tassi di interesse.
Scende invece al 40,5% la percentuale di imprenditori preoccupati per la tenuta dei livelli occupazionali della propria azienda.
Il 56% degli imprenditori è preoccupato per l’accesso al credito e il 21% ha percepito azioni restrittive da parte delle banche, soprattutto la richiesta di maggiori garanzie e l’incremento dello spread sui tassi di interesse.
Oltre la metà del campione (56%) pensa di far fronte a possibili future esigenze di liquidità per la propria azienda tramite autofinanziamento e il 26% tramite credito bancario.
Tra i problemi più gravi denunciati dagli imprenditori in questa fase di crisi, vi sono i ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.
Infatti, le piccole imprese che forniscono beni e servizi alla PA devono aspettare, in media, 3 mesi e mezzo per essere pagati dalla Pubblica Amministrazione. Ma per 222.000 imprese – pari al 28% di quelle che forniscono beni e servizi alla PA – l’attesa supera i 4 mesi.
La situazione delle imprese delineata nel sondaggio – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – rende improcrastinabili interventi di sostegno all’economia reale”. Il Presidente Guerrini indica i seguenti interventi prioritari: sostenere l’accesso al credito e gli investimenti delle micro e piccole imprese mediante il rafforzamento del sistema dei Consorzi Fidi; spostare il versamento dell’Iva al momento dell’incasso delle fatture; misure di tutela delle imprese soggette agli studi di settore; misure sul versamento della II rata di acconto Irpef; revisione delle tariffe dei premi assicurativi Inail; intervenire sui tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione mediante la compensazione tra debito tributario iscritto a ruolo e credito di qualsiasi natura vantato dalle imprese nei confronti della PA”.

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