Di seguito alcuni dei tratti distintivi dei giovani imprenditori delle piccole imprese italiane che emergono dal 3° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana presentato all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato organizzato a Firenze il 6 e 7 marzo.
Sono 593.645 i giovani ‘capitani’ d’impresa nelle cui mani è affidato il futuro dell’artigianato e della piccola impresa. Hanno un’età media di 35 anni, un titolo di studio medio-alto, per avviare l’impresa hanno utilizzato risorse proprie. Proseguire una tradizione familiare, per loro, viene prima dell’ambizione personale e della prospettiva di conseguire elevati guadagni.
Circa un terzo delle nuove leve dell’imprenditoria artigiana sono concentrate nel Nord, in particolare in Lombardia in Emilia-Romagna e in Veneto.
Il Sud detiene il record per il ‘tasso di giovinezza’ delle piccole imprese.
Tra i diversi settori economici è il comparto delle costruzioni quello su cui puntano maggiormente i giovani artigiani (con percentuali che toccano il 44%) ed è anche il settore che nell’ultimo anno ha fatto registrare il massimo incremento della componente imprenditoriale giovanile (+8,6%). Seguono il comparto manifatturiero (27,7%), i servizi alle persone (17,2%) e i servizi alle imprese (9,6%).
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